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Sabato
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Forse già da adesso senza un domani
gridiamo d’esistere
anche se la gente non se ne accorge
e Dio si scorda spesso il nostro nome.
Senza miti né eroi
mandiamo giù emozioni in compresse
ed altre sostanze
vivendo un sorso di felicità artificiale
per fuggire e dimenticare
tutto di questo mondo avido
che ci divora l’anima.
Missili sulla provinciale
lanciati in velocità su nastri d’asfalto
sotto un cielo orfano di stelle
e comunque troppo alte per sognarle
finiscono la loro corsa
su muri, guard rail o alberi
in un intreccio di lamiere incendiate
che tagliano le vene ai sogni
e colano sangue sul terreno
inondato dalla schiuma degli estintori
che accoglie il sacrificio e la fuga
di ragazzi nati per una notte sola
mentre la tv nelle case
narra storie di sesso e violenza
nei film o al telegiornale
intanto che la realtà strappa
la vita dalla pelle lacerata
dai rottami divelti di un GT.
Suicidi inconsci
d’una fottuta società
troppo permissiva
che meritano rispetto
tra i pianti di un padre
e i rimpianti di un se.
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