Concorso Poesi@ & Rete by SputniX.it

Pagina creata usando Gambas

Strade

Poesia processata dal file /home/w/poesiaerete2006/2006-02-03.html
Per votare questa poesia dal 20/02/2006 al 31/03/2006 clicca qui via Email o via form e numero di videofonino


Come se si potesse scarnificare
la parola, irriderla, violentarla
e lasciarla lì, occhi gelidi, incolume,
feroce, ancora serena.
Inebriarsene, sfregiarla di carezze
di vetro, senza pagare lo scotto, la ruga
che scava la pelle, lasciandola bella
di bellezza ineffabile.
Passarle addosso il peso del corpo
e lamiere squadrate come si fa
con l'asfalto, confidando nella pazienza
dell'eterno, l'immutabile.
Ma l'asfalto si squama, si sgretola.
La strada non è la stessa. Lacera,
deborda, la rabbia dei pini, affiorano
grida di radici.
Passi al mattino nell'abitacolo
surriscaldato, e ride l'operaio
del cantiere stradale guardandoti
blaterare tra i denti frasi
che si schiantano sui finestrini.
Ride, lui che sa, conosce la consistenza
del bitume, sonda l'amalgama con i piedi,
una danza imparata da bambino, gambe
salde tra i grumi e l'aria, cosparge
la strada al giusto livello,
la quantità ideale.
Ride, mentre il cervello si tritura
in una pasta farinosa, impalpabile,
e prosegui, lento, a un palmo
dalla striscia della mezzeria. Scruti
il guard-rail con la coda dell'occhio
lasciando solo un esile spiraglio
al sogno, "Il sorpasso", il mare verde
di Castiglioncello, l'urlo di un'onda
fulminea di sole, vivo, abbacinante,
sulla strada salmastra del tutto, del niente.



Torna all'indice

Valid HTML 4.01!