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E la luna se ne sta a guardare
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Le stelle sparse nel buio
splendono nel silenzio
della loro bellezza lontana.
Mi consolano
col canto lieve della notte;
mi guardano con fare dolce.
Tutte a voi le mie preghiere,
soavi luci del firmamento;
voi che sole potete donarmi
quella calma pace che vanamente cerco.
I miei desideri appesi al cielo,
vi mostrate senza farvi raggiungere,
e io mi dibatto come Tantalo,
nella palude della vita,
stretto da corde che mi lacerano
e con la morte sospesa sul capo.
Vi guardo, mi allungo,
tento di afferrarvi, sogni miei,
bisogni!
Annaspare patetico
di membra intrappolate nelle sabbie mobili;
nessuno ascolta le mie grida d'aiuto,
né persone né stelle,
e la luna se ne sta a guardare.
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