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Internet, oltre ai bit

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Ascolta…un fremito di led, quasi un sussurro,
ci ha appena attraversati
ed ignota è ancora la sua sorte…
morirà con la nostra conoscenza soddisfatta
o si evolverà tra meandri di calcoli per approdare altrove,
non ci è dato sapere.
Ovunque,
gocce che intiepidiscono un Oceano
nel loro incessante reflusso apolide,
se ne ha talvolta l’illusione del controllo
ma è pretesa velleitaria:
chi può confinare milioni di voci da tastiere poliglotte
in un unico e univoco pensiero?
Sono idee, sogni, passioni che nascono in un bit
e si moltiplicano tra i rimbalzi di fibre ottiche,
siamo in una danza frenetica di distacchi e ricongiunzioni
alla velocità della luce.
Osserviamo impercettibili segnali
divenire viaggiatori di autostrade dell’informazione,
li spezzettiamo, li indirizziamo nelle loro backbones
a conoscere come turisti fulminei i nostri territori;
e in tutto questo incessante divenire di logiche e algoritmi applicati,
continuiamo a riconoscere in modem e cavi
i fruitori di un così straordinario viaggio,
quando invece siamo noi, solo noi, da sempre,
poiché sempre è in connessione il nostro bisogno di unirci:
strumenti, i calcolatori sono solo strumenti.
La chiamano RETE, io preferisco RITROVO DI GENTI E CULTURE,
un melting pot di sintassi binarie e idiomi umani,
un palco per la voce di chi non ha voce altrove.
E’ terra di tutti e di nessuno,
patrimonio dell’umanità e di essa specchio,
delle sue espressioni, della sua comunicatività.
Talvolta, purtroppo, dei suoi mali.
Ma è e sarà sempre la libertà di noi tutti,
sovente martoriata nel mondo che definiamo “reale”
a resistere e gridare con forza la sua voce rifocillante,
in questo regno cibernetico
che ogni giorno diviene sempre meno virtuale.




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