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Viaggio con la luna

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Passeggero delle mie scarpe
Osservo il quartiere dove vivo
Suono di arpe?
Tutto è nuovo, tutto è vivo
A vedere le cose torno
liberandomi dalla cecità in cui mi ha costretto questo spento, moribondo giorno.

Gli occhiali che mi ha prescritto la mia oculista
mi hanno tolto la miopia.
E’ Luna, quest’eclettica, prima arpista appare tutte le sere dal sipario di stelle]
sempre con nuove melodie e nuove vesti, sempre più belle.
Generosa col suo pubblico regala sempre un’utopia
E riceve applausi, apprezzata è l’artista.

In compagnia della sua bianca amica Notte appare,
spazza via come netturbino
tutti i rumori e le frenesie che il dio Giorno ama portare,
libera dalle celle l’anima mia con fare da secondino.
E allora è felicità di aver intrapreso
questo viaggio gratuito,
rincasare da questa vacanza non son preso,
tutto è piacevolmente straniero a me, tutto è fortuito.

Piena e tonda come sei
scudo di Odino a me ti mostri con tanti nomi
respingi tutti i vorrei-farei
di questa società piena di automi.
Pensiero: giorno e notte, due facce della stessa medaglia,
la vita, due universi lontani ed opposti in suoni luci colori]
ma contemporaneamente appartenenti alla stessa famiglia
l’un dell’altro complementari
gemelli omozigoti bisognosi dell’altro
ognun per l’altro pilastro.

E scelgo te, o notte, perché è ossimoro facile
il “nascondersi alla luce del giorno”, gracile
tra le mille ombre che si incrociano,
nei decibel che l’udito storpiano.
Tutto è palese, facilmente chiaro nella notte scura
Luna è una buona compagna di ventura
e la luce di quattro lampioni
rischiara l’anima mia più di mille fotoni.

E proprio tu, Luna, io attendevo,
mio confessore prediletto,
per aprire il mio cuore a te.
Perché altrimenti non potevo
non potrei chiuderti il cancelletto
all’entrata della mia corte.
Perché la lastra di ghiaccio
che mostro al caldo del giorno
si scioglie alla tua visione quando giaccio
senza consapevolezza di ciò ch’è intorno.

Amore.
Solitudine.
Amicizia.
Amore ed odio. Amore per una donna.

La mente va a lei, il tempo è passato
il sentimento è restato
per un attimo addirittura da amore ad odio è mutato.
Ma cosa ho imparato
se non questo da te, Luna?
Se c’è amore ci può essere anche odio
Se c’è giorno può esservi anche notte
non so se sei ancora sul mio podio
ma queste parole voglio dire, donna, fossero anche verità rotte:]
l’indifferenza è molto peggio di tutti gli insulti, di tutto l’odio.]
Dove c’è indifferenza restano solo trucioli di vecchia botte]
Dove c’è odio può esservi ancora amore e legno rodio.

Riconosco gli ultimi palazzi
dove il traghettatore Piede mi sta conducendo,
scorgo la mia casa a sprazzi
mi fermo davanti al portone, sedendo.
Stanco e soddisfatto
da una macchia sui jeans scopro
di non esser sobrio affatto
le mie membra infreddolite copro
quand’ecco: giunge tosto un fatto.

Dal capo piegato i miei occhi
vedono dei piedi davanti a me:
è il viandante Sonno con i suoi balocchi,
mi invita a farlo entrare
presso me si vuol ristorare
vuole riposo al suo peregrinare.
Da bravo padrone di casa non lo faccio aspettare, lo faccio accomodare.]

<<La ricompensa sarà per te moneta
di valore ben maggiore di quello terreno
ti mostrerò una parte di te segreta
ti consegnerò il tuo Inconscio, finora a te alieno>>.
Così da bravi mercanti lo scambio è fatto
lo spettacolo è terminato, le marionette Luna e Sonno hanno
il loro dovere fatto,
hanno ringiovanito il mio animo riscopertosi bambino…forse è tutto un inganno?





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